Ubicato al sesto piano di Harrods, a Londra, il Salon de Parfums è un vero e proprio reame della fragranza in cui scoprire le tante meravigliose favole antiche e moderne del mondo della Profumeria di Lusso. E’ di una di queste favole che desidero raccontare oggi, è la storia di un profumiere la cui memoria si sarebbe persa nel tempo se non fosse stato per una fortunata coincidenza…
Alcuni anni or sono, Roja Dove stava visitando una cittadina nel Sud della Francia non molto distante da Grasse. In un mercatino, tra i tanti libri ed oggetti esposti, i suoi occhi si posarono su un vecchio taccuino sulla cui copertina figurava soltanto un nome: Pierre de Velay. Sfogliandolo, si rese conto che al suo interno custodiva svariate formule di profumi. Intraprese delle ricerche, ma non riuscì a trovare alcuna traccia o menzione né di Pierre de Velay, né delle sue fragranze.
Incuriosito ed affascinato da questo enigma, Roja Dove tradusse i testi del diario realizzando che, tra le tante formule per lo più molto semplici, ve n’erano alcune davvero complesse ed eleganti.
Decise di sperimentarle e ricrearle, interpretando infine tre meravigliose fragranze che oggi rivivono a distanza di quasi un secolo. Nel sito internet intitolato a Pierre de Velay, Roja Dove traccia un profilo del profumiere dimenticato:
“Velay è una città nel sud della Francia, non troppo distante dalla leggendaria culla del profumo, Grasse. Tuttavia, nonostante estese ricerche, non si sa molto su questo profumiere di talento. Si pensa che Pierre operasse nel 1920, o più probabilmente nel 1930, in virtù del fatto che le formule ruotano attorno a precisi stili che trovarono la loro massima espressione in questo periodo.
Molte delle sue creazioni contengono delle aldeidi, che non faranno la loro comparsa prima del 1921, con Chanel No.5, sembrerebbe pertanto logico che le prime formulazioni di Pierre abbiano tratto ispirazione dal periodo immediatamente successivo e fossero rivolte ad una consolidata clientela francese. E’ possibile che, come accadeva per molti profumieri francesi di quel periodo, Pierre lavorasse per una delle case profumiere della regione ma anche per singoli clienti, a proprio nome o sotto pseudonimo.”
Una fragranza floreale. Un morbido accordo talcato di eliotropio, viola, iris e vaniglia, riscaldato dai chiodi di garofano, dal pepe e dal garofano, avvolge un bouquet di gelsomino, rosa e ylang-ylang con freschi accenni di galbano e bergamotto adagiati su un fondo sensuale di legno di cedro, sandalo, vetiver, fava tonka, benzoino e zibetto.
Fragranza chypre di cui è protagonista la rosa, sostenuta dal gelsomino e dalla violetta, ravvivata nella nota del limone ed altri agrumi, dal sedano, dal rabarbaro, dal pepe, dal pepe rosa ed altre spezie su una calda base di legno di cedro, patchouli, muschio di quercia, vetiver e burro d’iris, il tutto arricchito da un’elegante nota di gelsomino adagiata su un fondo di muschio e vaniglia.
Una ricca fragranza floreale in cui il gelsomino, la rosa, l’ylang-ylang ed i fiori d’arancio risplendono in un volo di spumeggianti aldeidi, tra accenti luminosi di bergamotto e mandarino. Lentamente, una calda e complessa base si svela tra i chiodi di garofano, il legno di cedro e sandalo, il vetiver, il muschio di quercia ed il tabacco imprigionati in un accordo di benzoino, vaniglia, fava tonka, labdano, note cuoiate, ambra grigia, zibetto e muschio.
Un omaggio allo splendore di un’epoca ed al talento di un misterioso profumiere la cui opera, grazie alla sensibilità ed al talento di Roja Dove, è stata strappata all’anonimato ed all’indifferenza del tempo. Le fragranze sono disponibili esclusivamente presso la Roja Dove Haute Parfumerie al sesto piano di Harrods e la loro storia è raccontata sul sito www.pierredevelay.com.