Angelo Orazio Pregoni, Il vangelo Secondo Gay

Angelo Orazio Pregoni: d’arte, profumi ed altri misfatti

Sarebbe bello raccontare di come un profumo sia generato dal mondo dei sensi e non dalla realtà. Il profumo che stravolge la ragione, per approfondire, cogliere, tradurre e memorizzare aree intere di simboli cangianti continuamente, sino a un momento in cui tutto diventa chiaro e stabile…”. (Il Vangelo Secondo Gay di Angelo Orazio Pregoni, pagina 137).

Angelo Orazio Pregoni è una voce fuori dal coro, un performer ed un artista sinestetico in grado di percepire ogni stimolo attraverso l’azione congiunta dei cinque sensi. Artefice dei marchi di profumeria O’driù e BePolar e di una galleria d’arte in cui apre le porte all’esplorazione olfattiva delle fragranze ed alla contemplazione delle opere scultoree dell’amico Marco Ventura – co-fondatore dello spazio Odriuesque al civico 26 di via Solari, Milano – i suoi talenti spaziano dall’arte figurativa, alla creazione profumiera, alla scrittura.

Ciascuna delle sue opere – che si tratti di fragranza, performance d’arte, narrativa o poesia – è una sfida intellettuale che strumentalizza la trasgressione per offrirsi come un’opportunità, un’esortazione ad andare oltre l’apparenza e gli stereotipi sociali. La stessa opportunità che, con colta ed arguta ironia, traspone nella stesura di un comedy-thriller. Il Vangelo Secondo Gay è un romanzo in cui la prima di copertina attinge il nome da un immaginario blog attorno al quale ruotano le vicende di una bizzarra comitiva di anti-eroi coinvolti nel ritrovamento di un presunto vangelo apocrifo. Tra sprazzi di esilarante immediatezza narrativa che conferiscono ritmo e respiro all’infittirsi della trama, Pregoni abilmente intreccia riflessioni filosofiche e sociologiche, digressioni poetiche e perle di saggezza, invitando il lettore a porsi delle domande ed a “ricercare delle risposte giungendo, con esse, ad un’emancipazione di pensiero“.

All’ironica provocazione del titolo, un’appassionata cacofonia di voci moraliste si solleva gridando all’eresia. Spronato da cotanto clamore, Pregoni rilancia con 57 poesie, tessitura d’incanto, canzone, sintesi e ritmo (Acinesia, Poesie Disabili).

Pregoni Il Vangelo Secondo GayAnticonformista e fedele al suo stile eclettico e sempre al di sopra delle righe, sulla scia del suo romanzo d’esordio Pregoni crea l’omonima fragranza e la racchiude in 66 flaconi numerati, ciascuno custodito in uno scrigno a libro realizzato interamente a mano dal designer Marco Ventura. Un’opera d’arte nell’opera d’arte.

Come piccoli indizi disseminati su un percorso di lettura, ogni nota olfattiva(*) risponde ad un richiamo mediorientale ed asseconda la metamorfosi alchemica del componimento narrativo in profumo. Fedele all’ispirazione originaria, la fragranza prende vita da una folgorazione ed il suo respiro è scandito da un’affascinante impronta animale.
Avvolto in un’aura luminosa e solare di arancia, mandarino, bergamotto e zenzero, il cumino effonde il suo alito caldo, voluttuoso ed ipnotico e, come un diapason, accorda un’audace orchestratura di cangianti sfumature sensuali e mistiche.
L’afrore della spezia si stempera nella trasparente dolcezza resinosa e vagamente canforata del cardamomo, svelando l’avvenente leggiadria di carnosi petali bianchi. Sottili volute di mirra e benzoino, venate da eleganti sfumature meditative, terrose ed erbacee, di mate, curcuma e tabacco, delineano la mappa di un viaggio onirico tra sacro e profano. Ancorato ad un raffinato fondo legnoso di papiro, sandalo e vetiter, quel palpito di vita lentamente si placa. Talvolta un moto di tenerezza si palesa dalla nebbia al gusto di vaniglia (IVSG p.102), ma in quella moltitudine di voci nessun elemento s’impone, come un miraggio si dissolve e si ripropone sollecitato da un conturbante magnetismo primigenio senza il quale l’opera non potrebbe dirsi completa.

(*) salvo alcune note, la descrizione di cui sopra deriva da una personale lettura del profumo.

-∞-

“Vorrei non aver scritto questo libro.
Desideravo le vostre sicurezze, le vostre convinzioni.
Volevo essere certo di tutto, un esattore di verità.
Sognavo di essere borghese,
sognavo di essere convincente come voi.
Poi iniziai a scrivere i miei sogni,
per ricordarli, appena finita la notte.
E quando rilessi tutto d’un fiato,
ero diventato il vostro incubo peggiore.
Vorrei non aver scritto questo libro.
Vorrei non aver sognato.
Datemi un motivo per non sognare,
o insegnatemi a farlo
con la serenità del vostro sonno.”
(Il Vangelo Secondo Gay, Acinesia Poesie Disabili – Angelo Orazio Pregoni)

Siamo fatti di sogni e respiro, dove i primi muoiono il secondo cessa …ed un sorriso li seppellisce entrambi.

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